Cline Eric H. - 2017 - Tre pietre fanno un muro: La storia dell'archeologia by Cline Eric H

autore:Cline Eric H. [Cline Eric H.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Social Science, Archaeology, History, Middle East, General
ISBN: 9788833930190
Google: QulFDwAAQBAJ
Amazon: B078WR1NWL
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2018-01-09T22:00:00+00:00

Questa fu l’occasione in cui il re Salomone istituì il lavoro coatto per costruire il tempio, la reggia, il Millo, le mura di Gerusalemme, Asor, Megiddo, Ghezer. (1Re, 9:15)

Nel secondo si legge:

Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e dodicimila cavalli da sella, distribuiti nelle città per i carri e presso il re a Gerusalemme. (1Re, 10:26)

Mettendo insieme questi due versetti conclusero che Megiddo doveva essere una delle città per i carri di Salomone, e che le strutture in questione fossero proprio stalle per cavalli risalenti al suo periodo, il X secolo a.e.v. Le guide turistiche le chiamano a tutt’oggi «scuderie di Salomone».

Strutture simili, con stanze di forma allungata, sono state ritrovate presso altri siti. E se è probabile che quelle di Megiddo siano davvero scuderie, è altrettanto probabile che venissero impiegate come depositi, o caserme per i soldati, o ancora mercati: sono tutte ipotesi avanzate dagli studiosi.4

Inoltre, alla luce della successiva datazione al radiocarbonio e dell’analisi delle ceramiche rinvenute in tali costruzioni a Megiddo, appare improbabile che siano state edificate all’epoca di Salomone. È molto più verosimile che risalgano ad almeno un secolo più tardi, forse al periodo di Acab e Omri, sovrani del regno settentrionale d’Israele, o persino di Geroboamo II, uno dei loro successori. Insomma, le scuderie di Salomone a Megiddo in realtà potrebbero non essere scuderie e quasi certamente non sono di Salomone.

I successivi scavi presso il sito di Megiddo furono quelli condotti dal famoso archeologo israeliano Yigael Yadin, che vi lavorò per alcune brevi stagioni negli anni sessanta e settanta,5 svolgendo una mole di lavoro limitata a indagini su determinate questioni di ricerca. Se ne servì anche come sito di pratica per i suoi studenti di dottorato, molti dei quali poi sarebbero diventati a loro volta insigni archeologi.

Yadin e i suoi dissotterrarono tra le altre cose anche le fondamenta di ciò che appariva una grande struttura palaziale, ribattezzata «Palazzo 6000». Ne rimaneva soltanto la base perché l’edificio era situato direttamente al di sotto della serie di «scuderie» a nord, scoperte dall’équipe di Chicago. Le grosse pietre del Palazzo 6000 erano state reimpiegate nell’edificio successivo per realizzare i trogoli che secondo gli archeologi di Chicago dovevano contenere il cibo, e forse l’acqua, per i cavalli. Era questo palazzo, pensò Yadin, a portare la firma di Salomone, non le scuderie subito sopra, e quindi più tarde. Tuttavia non ne aveva alcuna prova, se non quei passi biblici e la presupposizione che fosse stato eretto contemporaneamente alla grande porta d’ingresso alla città.6

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